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Capelli dopo i 40: corti o lunghi? Ecco i consigli dell’hair designer Salvo Filetti

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«Corti per un aspetto meno infantile e più deciso. Lunghi come punto di forza e per cambiare spesso stile», sintetizza il noto hair stylist. Dopo i 40, però, non è detto che ogni taglio sia quello giusto, meglio seguire alcune semplici ma preziose indicazioni dell’esperto

Dopo i 40 anni corpo, viso e capelli iniziano a cambiare. I segni dell’invecchiamento si manifestano sotto varie forme e stare ad assistere non basta più. Bisogna fare qualcosa. Trovare gli alleati giusti per il benessere della pelle e dei capelli, innanzitutto. Ma anche un nuovo look, che aiuti a mettere in risalto i propri punti di forza e, se possibile, a mimetizzare quelli deboli. A cominciare dai capelli. Che più di ogni altra cosa influenzano la nostra immagine.

Non capita solo a noi. Anche le star, a volte, sentono il bisogno di… darci un taglio. Come Nicole Kidman. L’avevamo da poco rivista con i capelli lunghi, rossi e ricci nell’Upper East Side, sul set di “The Undoing”, una nuova serie per la HBO, in cui interpreta il ruolo di una terapeuta. E in questi giorni, sui social, la scopriamo con un taglio decisamente corto e biondissimo. Quest’anno anche Julia Roberts, però, non scherza. Prima sfoggiando una chiama con sfumature Living Coral, il Pantone 2019, poi con un long bob mosso e leggermente sbilanciato in avanti.

Quando è forte il desiderio di rinnovamento, però, non è detto che si abbia ben chiaro cosa si desidera. Anzi. Come accogliere, quindi, la voglia di un cambio look senza rischiare di restare deluse?

«Ricercando la contemporaneità, senza tradire il proprio stile», non ha dubbi Salvo Filetti, hair designer Compagnia della Bellezza e partner L’Oréal Professionnel. «Tutti i giorni mi ritrovo a consigliare donne “nostalgiche” che perpetuano il look e l’hair look dei loro vent’anni, spesso con capelli lunghi, troppo lunghi, a cui suggerisco: “tagliamo un po’?!”. Ma anche donne “rassegnate”, che a 40 anni sembrano già anziane e fanno solo scelte comode e poco femminili, a cui spesso suggerisco: “li allunghiamo un po’?!”. Poi ci sono anche le perennial, dalla freschezza consapevole, senza un’età anagrafica. In questi casi è quasi sempre la lunghezza media a essere vincente…», aggiunge Salvo Filetti.

A chi consiglieresti un taglio corto, a collo scoperto? Quale tipo di capello è più adatto?
«Non è questione di capelli perché sono soprattutto la dimensione del viso e la sua forma a comandare. Lo consiglierei di certo a chi ha un bel disegno mascella-mandibola, un ovale multisfacettato e, ovviamente, un collo ben proporzionato. Come dire: se metti una super minigonna è anche perché le gambe sono il tuo punto di forza… Poi certo, se i capelli sono sottili come la seta, meglio progettare un taglio corto che un taglio lungo e pieno».

Sciolti o raccolti?
«Il taglio va tarato perché possa essere gestito per il 90{5ad30e3793f06b436efe898a9912ba89c5434876ab8cc24371437f6091f1b72d} del tempo con i capelli sciolti. Per il restante 10{5ad30e3793f06b436efe898a9912ba89c5434876ab8cc24371437f6091f1b72d} si può ricorrere a code semplici o messy chignon. Se scoprite che per buona parte del vostro tempo legate i capelli, forse dovreste valutare un taglio più corto. Che in fondo è quello che simulate (o desiderate) quando legate i capelli…».

Frangia o ciuffo: pro e contro?
«Questo dilemma è senza età. Su ogni volto bisogna ricercare una soluzione specifica. Una frangia troppo piena e grafica o “corta baby” è difficile da suggerire in modo generalistico, se non per qualche eccezione di “personalità”. È indubbiamente più universale una frangia/ciuffo e una frangia a sipario, dentelè, a punte leggere e tale da essere modellata e aperta in tanti modi, personalizzandone lo styling sul volto, anche in base all’umore del momento…».

C’è chi desidera un taglio corto, ma ha paura che evidenzi i primi cedimenti dell’ovale o qualche chilo in più. Cosa ne pensi?
«Se parliamo di corti, tanto corti, al punto da sembrare rigorosi e “da anziani” può essere vero: spesso il corto eccessivo può invecchiare, indurire i lineamenti o scoprire troppo le fragilità del volto, come rughe e cedimenti vari. Ecco perché spesso suggerisco corti sweet, mai grafici, addolcenti, ricchi di ciocche sfuggenti, distratte e che sdrammatizzano come vezzi i capelli corti rendendoli divertenti e raffinati al tempo stesso. Questi tagli accarezzano nuche e guance e rinfrescano i volti».

Chi può permettersi, invece, di conservare i capelli lunghi anche dopo i 40? Con che tipo di taglio?
«I capelli lunghi vestono e proporzionano visi, colli e corpi slanciati, ma anche importanti nella loro dimensione. Attenzione, però, mai oltre l’attacco del seno.
 Long-up, lunghi ma non troppo come da mood degli ultimi anni. Siamo ormai lontani dai capelli lunghi infiniti anni 80-90 anche per le 20enni, figuriamoci per le 45enni… Quindi sì a un taglio pieno nell’insieme, ma scalato ai lati, così da alleggerire gli zigomi, aprire il volto e far ondeggiare le lunghezze in modo spontaneo».

Un ultimo consiglio da Salvo Filetti?
«Chi vuol esser bella sia!».

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