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Mario Calbucci: «Inseguo il vento, il mio sogno. Senza piano B»

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Aveva un lavoro fisso, con un contratto indeterminato. Un bel giorno, Mario Calbucci, ha preso il coraggio a due mani e si è licenziato, per dedicarsi interamente al suo più grande amore, il kitesurf. Con meno sicurezze, ovvio, ma con la passione come carburante: «Se sei guidato da un sogno», afferma l’atleta azzurro, «l’incertezza non è mai un ostacolo. Anzi, è il motore che ti spinge verso nuovi traguardi».

È il terzo  protagonista di Dreamers.On, il progetto di Porsche Italia dedicato a volti noti e persone comuni che hanno aperto nuove strade, immaginando il futuro e arrivando dove nessuno, prima di loro, si era mai spinto. «Bisogna buttarsi, senza pensare ad un piano B», spiega Calbucci nell’intervista pubblicata sulla piattaforma dreamerson.porscheitalia.com. «E soprattutto senza sapere se riuscirai a farcela».

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Mario, che si è avvicinato giovanissimo al kite grazie a suo papà, ha quindi cambiato radicalmente stile vita, facendo sacrifici. «Credo di essere diventato un dreamer quando mi sono licenziato, nonostante non avessi garanzie per il futuro», ribadisce al fianco della sua Taycan 4 Cross Turismo. «Ho abbandonato gli amici, i divertimenti dell’estate riminese, ho affrontato la solitudine e l’incertezza economica».

Ma rimpianti, Calbucci, non ne ha. «D’altronde il sogno è ciò che ami e ti porta a fare scelte che non ti pesano», conclude il campione, vincitore del Porsche on Board 2021. «La magia del kite per me sta nella connessione con la natura, leggerne i segnali: una specie di danza tra le correnti del mare e le nuvole in cielo. E quando incroci un altro kiter, sai che anche lui sta provando quelle sensazioni uniche».

L’obiettivo, naturalmente, è già fissato: i Giochi di Parigi 2024, quando il kitesurf sarà per la prima volta disciplina olimpica. Mario ci pensa, mentre gira per l’Europa «Inseguendo il vento», inseguendo il suo sogno.

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