Dopo la vittoria alle elezioni del 25 settembre, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia è stata nominata presidente del Consiglio dal presidente della Repubblica Mattarella. È quindi la prima donna italiana a ricoprire quel ruolo. Come è arrivata fino a qui? Dopo il discorso nella notte dello scrutinio, il silenzio. «Giorgia sta studiando», dicevano i colleghi di Fratelli d’Italia. Occhiali scuri, schiva, poche e studiate uscite sui media: Giorgia Meloni in quest’ultimo mese è apparsa diversa rispetto al passato.
Le idee politiche: il cambio
Preparandosi al ruolo che avrebbe dovuto svolgere, ha subito voluto rassicurare gli osservatori internazionali, dal primo giorno fino alle ultime dichiarazioni di Berlusconi pro-Putin. Ha detto:
«L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo». E, all’interno, circa le nostalgie per il fascismo, qualche giorno fa, nell’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, ha detto: «Disumana deportazione della furia nazifascista: memoria dell’orrore di tutti gli italiani».
Twitter: le campagne universali
Dal 25 settembre Giorgia Meloni ha sostenuto sul social d’elezione, Twitter, tutta una serie di fatti che possono essere considerati trasversali o bipartisan, dandosi un tono più istituzionale e meno personale, inattaccabile. Come quando sostiene le donne iraniane che protestano contro le imposizioni del regime dopo la morte di Masha Amini, o festeggia la nomina di Samantha Cristoforetti a comandante della Stazione Spaziale Internazionale «fonte di ispirazione per tutti noi» e quella di Maria Sole Ferrieri Caputi, prima donna arbitro designata a dirigere una gara di Serie A «senza scorciatoie». Poi vengono anche i post sull’Olimpiade invernale Milano-Cortina 2026, la solidarietà alle vittime dell’uragano Ian in Florida, la festa dei Nonni il 2 ottobre, le vittorie nel nuoto e nel basket degli azzurri con sindrome di Down, il neonato ritrovato in un sacchetto a Trapani da un carabiniere, il nuovo record dell’ora di Filippo Ganna, il ricordo del disastro del Vajont nel 1963, il 44° anniversario del pontificato di Giovanni Paolo II, la morte di Franco Gatti dei Ricchi e Poveri.
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La vita privata: il basso profilo
Tre giorni dopo le elezioni, Giorgia Meloni e il suo compagno, il giornalista Andrea Giambruno, hanno inviato alle redazioni di giornali e agenzie un monito per diffidarli preventivamente dalla pubblicazione di foto e dettagli sulla vita della figlia Ginevra. Nel frattempo, anche Giambruno, volto dei Tg Mediaset, non è più apparso in video: farà l’autore in una trasmissione di approfondimento dell’azienda. E sulla vicenda degli attacchi per il padre Francesco, ormai morto, condannato per narcotraffico e con cui Meloni aveva rotto ogni rapporto quando aveva 11 anni, la premier ha incassato la solidarietà di molti, da Giuseppe Conte a Gabriele Muccino.
Lo stile: più sobrio
Via le borse griffate di un tempo, in campagna elettorale Meloni si è fatta vedere con «borse artigianali del popolo», come ha scritto Vogue. E mentre i capelli sono diventati sempre più biondi, negli ultimi anni sono stati centellinati anche abiti, completi e pantaloni neri, mentre sono comparse tinte pastello, molti bianchi e panna, oppure colori accesi, come il rosso.
La maternità: l’idea chiave
È stata l’idea vincente per avvicinarsi alle persone e fare sparire l’idea di lei come leader estremista. Il libro del 2021 Sono Giorgia, sono una madre, bestseller diventato anche uno slogan e una canzone tormentone nelle scuole elementari d’Italia, aveva aperto la strada. Poi, poche ore dopo la vittoria elettorale, Meloni ha mostrato sui social il biglietto delle figlia che si congratulava e diceva: Ti amo mamma».
La maternità è esaltata anche come supporto alle madri che scelgono di non abortire, anche se nel programma Meloni ha scritto di non voler abolire la legge 194 sull’aborto. Tuttavia appena il Senato ha iniziato a funzionare, la scorsa settimana, sono stati depositati 3 ddl che di fatto vanno nella direzione opposta, una della Lega (Romeo) e due di Forza Italia (Gasparri). Perché se è vero che Giorgia ha fatto una metamorfosi da estremista a moderata – il tempo ci dirà quanto duratura e coerente – i suoi alleati di coalizione sembrano sempre gli stessi, e il governo lo sta formando con loro.
https://www.vanityfair.it/article/giorgia-meloni-prima-donna-presidente-consiglio-premier-italia