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Robert Doisneau, la foto del bacio «rubato» e altri scatti street in mostra

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Scatti in bianco e nero, romantici e spontanei, alcuni famosissimi: sono le immagini di Robert Doisneau. Impossibile non riconoscerlo: francese, fra i padri fondatori della  «fotografia umanista», il suo immenso archivio comprende ritratti, reportage, e istantanee rubate per strada. 

Il suo scatto più famoso è Le baiser de l’Hôtel de Ville del 1950. La riproduzione sotto forma di poster è stata venduta in oltre 140.000 copie, Google lo ha usato come Doodle per celebrare il fotografo a 100 anni dalla sua nascita e nel 2009 ha ispirato il cortometraggio Kisses from Paris di Yvan Attal. 

Peccato che oltre a regalargli fama lo abbia anche portato anche in tribunale. Questione di privacy: nel 1993 una coppia di pensionati cita in giudizio Doisneau, affermando di essere loro i due amanti ritratti, e che si aspettavano un risarcimento per l’uso dell’immagine. Il caso venne archiviato, con un po’ di stupore (e delusione), Doisneau ha dovuto ammettere che lo scatto non era stato rubato, ma costruito. 

Comunque sia andata, Il Bacio oggi è in mostra a CAMERA Torino (fino al 14 febbraio 2023), insieme ad altri 130 scatti del fotografo francese. Una personale che presenta tutto l’universo di  Doisneau: «Un mondo in cui mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che voglio ricevere», per citare le parole dette al collega e amico Frank Horvat nel 1990.

Artista a tutto tondo, ha rifiutato molti lavori pur di non stare dietro alle regole. Arguto osservatore, come nella foto Un regard oblique, del 1948: dall’interno di un negozio di antiquariato ritrae una coppia di mezza età, l’uomo ben vestito ammira un dipinto di una donna nuda mentre la moglie cerca la sua attenzione. 

Ma la soddisfazione maggiore gliela davano il parco giochi, i bambini, le tante persone incontrate quando si sentiva «un fotografo ambulante». E raccontò anche come «catturava la sua preda»: «Si stabilisce un’inquadratura e poi si aspetta, con una specie di speranza completamente folle, irrazionale, che le persone entrino nel riquadro».

Nella mostra non mancano i suoi portinai, pubblicati su Vogue nel 1949, e l’interessante documentario La lente delle meraviglie (2016), firmato dalla nipote Clémentine Deroudille, una pellicola in cui si racconta l’artista, ma anche del bambino nato nella periferia parigina diventato uno dei fotografi più famosi di tutti i tempi. 

ROBERT DOISNEAU
Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Fino al 14 febbraio 2023

Robert Doisneau, Un regard oblique, Parigi 1948

https://www.vanityfair.it/article/robert-doisneau-la-foto-del-bacio-rubato-e-altri-scatti-street-in-mostra-camera-torino

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