Un fitto mistero aleggia sulla morte di Silvio Berlusconi. E un forte sospetto che i media di casa nostra, ovviamente, non osano neanche sfiorare.
Il fondatore e leader storico di Forza Italia, infatti, può essere una delle tante vittime per gli ‘effetti avversi’ provocati dal vaccino anti-covid. La diagnosi della grave forma di leucemia che ha portato al decesso, infatti, è successiva (lo vediamo poi meglio nei dettagli cronologici, che sono essenziali) all’inoculazione della terza dose di vaccino (e, evidentemente, di molto successiva alla prime due). Per cui, si può ipotizzare su basi scientifiche che proprio quella terza dose abbia scatenato la reazione avversa, sotto forma di insorgenza della patologia leucemica. O, in alternativa, che la terza dose abbia ‘completato l’opera’, già avviata dalle prime due inoculazioni.
Vediamo allora, tappa per tappa, gli ultimi tre anni della sua vita in tempo di pandemia.
LE TRE DOSI DI VACCINO INOCULATE AL CAVALIERE
Settembre 2020 – Berlusconi viene colpito dal covid appena rientrato dalle vacanze in Sardegna, a quanto pare contagiato in casa dai figli. Rimane ricoverato in ospedale per due settimane, il tempo canonico della quarantena.
Il decorso è nella norma, non si manifestano particolari criticità. Riprende un po’ alla volta la sua attività politica e a febbraio incontra a Roma Mario Draghi in vista della formazione del nuovo governo.
MARZO-APRILE 2021 – Nonostante sia guarito da appena sei mesi, i sanitari di fiducia (quindi l’amico di una vita Alberto Zangrillo in prima fila) lo sottopongono alla vaccinazione anti-covid: due somministrazioni (quindi prima e seconda dose) nel giro di tre settimane.
E proprio ad aprile Berlusconi avverte forti disturbi e viene ricoverato al ‘San Raffaele’: secondo i sanitari si tratta di ‘strascichi da covid’ e non viene neanche lontanamente presa in considerazione l’ipotesi di un’eventuale reazione avversa al vaccino, anzi alle due dosi di vaccino. Si tratta di un ricovero lungo (oltre un mese) e complicato.
Il primo e l’unico ad avanzare qualche sospetto, è l’allora coordinatore di Forza Italia, altro amico storico del Cavaliere e attuale vicepremier nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Ecco le sue parole pronunciate il 20 aprile 2021: “Berlusconi adesso è a casa, sta riposando, cercando di uscire da un post covid e un post vaccino che gli hanno creato qualche problema”. E precisa: “Sta combattendo con i postumi del covid e del vaccino. Speriamo di averlo quanto prima protagonista della vita politica. E’ un leone e sicuramente si riprenderà e tornerà più forte di prima, battendo anche il covid e i vaccini”.
Come si vede, per ben tre volte in poche battute Tajani pone l’accento sulle possibili conseguenze derivanti dalle somministrazioni dei vaccini, le due dosi.
NOVEMBRE 2021 – A sei mesi di distanza dalle inoculazioni della prima e della seconda dose, al Cavaliere viene somministrata, il 20 novembre 2021, la terza dose dello stesso vaccino.
Passano poche settimane e sta di nuovo male. Perciò viene ricoverato nel ‘suo’ San Raffaele, gli vengono fatti tutti gli esami possibili ed ecco che ‘salta fuori’, per la prima volta nonostante si sia sempre sottoposto ad una gran mole di esami clinici (e prima non fosse mai emersa), la patologia che lo porterà al decesso: ossia la ‘leucemia mielomonocitica cronica’.
La data è certa, e lo ‘certifica’ sul Corriere della Sera una autorevole firma in campo medico-scientifico, quella di Simona Ravizza. Scrive infatti Ravizza: “La sua condanna è la leucemia diagnosticata per la prima volta agli inizi di dicembre 2021 e che, tranne una pausa per Natale, lo tiene in ospedale anche nel gennaio 2022, in concomitanza con le elezioni del presidente della Repubblica. Un ricovero in quel momento giustificato come solo un’infezione alle vie urinarie”.
Il sospetto è forte. Il nesso causa-effetto esiste, la possibilità che si sia prodotta una reazione, un ‘effetto avverso’ è concreta. Ma fino ad oggi la ‘certezza scientifica’ a quanto pare non è ancora raggiungibile.
Saranno necessari studi scientifici ad hoc (cioè correlati a quella patologia leucemica) in grado di stabilire se i pazienti vaccinati si ammalano in misura maggiore rispetto ai non vaccinati di ‘leucemia mielomonocitica cronica’. E comunque sarà significativo esaminare le tabelle Istat e quelle elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità per riscontrare se nel 2022 e nel 2023 si sia registrato un aumento nel numero dei casi di tale tipo di leucemia, nonché gli effetti letali; e poi se l’AIFA (ossia l’Associazione delle industrie farmaceutiche) ha rilevato delle segnalazioni di ‘effetti avversi’ post-vaccino su questo fronte (ossia sempre per quanto concerne la leucemia mielomonocitica).
IL ‘MIRACOLO’ DI PARLARE DI ‘EFFETTI AVVERSI’?
Forse Berlusconi è riuscito nel suo ennesimo ‘miracolo’: ossia far parlare e soprattutto riflettere gli italiani circa gli ‘effetti avversi’ provocati dai vaccini, un argomento da noi praticamente tabù.
I grandi media non ne parlano, i talk show tivvù non ne discutono (tranne Mario Giordano nel suo programma, guarda caso per Mediaset), il tema è totalmente ‘censurato’, ‘oscurato’.
Come del resto è successo negli Stati Uniti per tutti i mesi della pandemia, con una stampa (soprattutto i social media) totalmente imbavagliata e intimidita, come sta emergendo dalle inchieste di due procuratori generale della Louisiana e del Missouri che hanno da un anno acceso i riflettori sulla politica di ‘disinformazione’ scientifica e di ‘censura’ organizzata dall’amministrazione Biden: sono infatti sotto inchiesta 9 papaveri della Casa Bianca, tra cui il ‘regista’ del depistaggio scientifico e informativo, Anthony Fauci.
Da noi è successa e continua a succedere la stessa cosa, va in onda lo stesso copione: nascondere, occultare gli ‘effetti avversi’ dei vaccini perché altrimenti da un lato le campagne vaccinali vanno in flop, e dall’altro cominciano a ‘diluviare’ le denunce delle vittime di chi è stato pesantemente danneggiato dai vaccini, o dei familiari in caso di decesso.
E’ bene ricordare ancora una volta (ma i media, of course, non ne parlano) le cifre ‘ufficiali’ (e sempre per difetto) diramate a settembre 2022 sugli effetti avversi da vaccini dai ‘Centers for Deseases Control’ (CDC) americani: ben 10 milioni di ‘effetti avversi’ negli Stati Uniti da quando sono cominciate le somministrazioni, di cui il 50 cento classificati come ‘gravi’, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (pericarditi, miocarditi, trombosi, ictus e infarti).
E pensare che – come ha proposto nel suo libro ‘Covid – La fine di un incubo’ il virologo partenopeo Giulio Tarro – sono disponibili dei ‘test genetici’ ad hoc per verificare se l’organismo può subire l’impatto del vaccino. Perché – sorge spontanea la domanda – lo Stato che ha reso obbligatori i vaccini non rende altrettanto obbligatori quei test genetici e li rende gratuiti (ora il costo, per il cittadino, è proibitivo, circa 700 euro)? Possono servire molto, soprattutto, per verificare l’impatto sul cuore. E invece niente: sia a livello politico che (sic) scientifico.
NON SOLO CAV. ANCHE I GIALLI GHEDINI E DORIS
Torniamo al caso Berlusconi. Per andare oltre.
Il suo avvocato di fiducia per una vita, Niccolò Ghedini, è morto giovanissimo, neanche 62 anni, il 17 agosto 2022, meno di un anno fa. La causa? Anche per lui la condanna a morte è stata accertata: leucemia mielomonocitica cronica. E anche lui si era sottoposto alle tre dosi di vaccino.
Un dato manca all’appello: quello sulla diagnosi della sua malattia. Ossia: era già affetto da leucemia prima dei vaccini o no? Di certo i familiari, oltre che i suoi sanitari, ne saranno a conoscenza.
Un terzo caso, sempre sotto i vessilli di Forza Italia. E un altro grande amico del Cavaliere, Ennio Doris, fondatore di ‘Mediolanum’, una delle maggiori e più dinamiche banche in Italia. Il percorso è lo stesso di Ghedini. E’ deceduto il 24 novembre 2021, aveva fatto le prime due dosi di vaccino. Circa la terza non si sa.
Gli italiani potranno conoscere i reali motivi di questi decessi, così come di tanti altri tenuti accuratamente e ‘scientificamente’ nascosti?
O devono eternamente prevalere gli interessi di ‘Big Pharma’??
E, poi, continuerà a dominare la censura come neanche ai tempi del Minculpop?
P.S. Per saperne di più su personaggi e sigle citati nel pezzo, come al solito vi consigliamo di andare alla casella CERCA che si trova nella barra a destra della nostra home page. Quindi digitate il nome e cognome della persona (ad esempio, Anthony Fauci o Giulio Tarro) o della sigla (Istituto Superiore Sanità, oppure Centers for Deseases Control CDC) per leggere non pochi articoli e inchieste degli ultimi tre anni di pandemia.