La Loren rievoca la sua infanzia infelice: figlia illegittima, padre assente, la madre che chiedeva l’elemosina per farla mangiare… Eppure senza queste ferite non sarebbe diventata la diva che è oggi
Dagli archivi sono uscite 8000 fotografie. Il regista Marco Spagnoli le ha visionate tutte, una ad una. Ne ha utilizzate solo 900 per il doc “Sophia!” dove l’attrice si racconta nel corso di numerose interviste televisive italiane e non. Ricorda la madre, una “leonessa” che le è sempre stata accanto. Anche lei voleva fare l’attrice e ha trasferito il suo sogno spezzato su Sofia che non solo diventa attrice, ma diventa la più brava di tutte. Sofia che nasce Scicolone nella poverissima Pozzuoli. Poi diventa Sofia Lazzaro, nome d’arte, infine aggiunge una h al nome e diventa la Loren. Partecipa a un concorso di bellezza a 15 anni e si trasferisce a Roma con la madre. Inizia una gavetta di sacrifici. Vince il suo primo Oscar come migliore attrice nel 1962 con “La Ciociara” ma non lo ritira. Rimane a Roma perché non si aspettava di certo di vincere la statuetta. Invece con la sua prorompente bellezza e sguardo magnetico rompe gli argini e conquista Hollywood. E’ stato il primo Oscar a un’attrice italiana per un film straniero. Il secondo Oscar alla carriera arriva nel 1991. Il suo mentore, la sua guida è stato Vittorio De Sica, regista del la Ciociara (“Sophia era timida, volenterosa, forte, ma la miseria insegna”). Il rifiuto di Anna Magnani per il ruolo principale de La Ciociaria è per Sophia l’inizio della sua strepitosa carriera. Insieme girano dodici film. Al resto ci pensò Carlo Ponti che fece di lei la prima vera diva internazionale.