Cosa avrebbe mai potuto legare due persone così diverse come la figlia di ingrid Bergman e Sirius Black?
A volte il mestiere della recitazione può implicare connessioni talmente profonde con i personaggi interpretati da innescare le porte scorrevoli degli attori. La storia d’amore fra Gary Oldman e Isabella Rossellini è iniziata nel 1994 sul set di uno di quei bei film che sprofondano piano piano nell’immenso archivio dell’era pre-digitale. Si intitolava Immortal Beloved, uscito in Italia col titolo Amata Immortale, ed era un’emozionante biografia di Ludwig van Beethoven ripercorsa con il pretesto della ricerca che Anton Schindler, il suo aiutante ha intrapreso dopo la sua morte per scoprire chi fosse la donna che il compositore ha definito, appunto, amata immortale, in una lettera datata 1812. Per anni gli studiosi si sono lambiccati nel cercare di capire chi fosse questa donna e il mistero non è stato mai risolto definitivamente, anche se l’ipotesi più accreditata indica Antonie Brentano, la dama a cui Beethoven ha dedicato le Variazioni Diabelli. Nel film Isabella Rossellini interpretava un’altra delle donne con cui il compositore aveva avuto una relazione, la nobildonna ungherese Anna Maria Erdődy, ma questo non impedì a nessuno dei due attori di innamorarsi l’uno dell’altra. Appassionatamente.
Gary Oldman aveva ottenuto il successo internazionale nel 1986 con il film Sid e Nancy, la biografia di Sid Vicius, il bassista della band icona del punk Sex Pistols, e della sua ragazza Nancy Spungen, morti rispettivamente a 21 e 20 anni. Nel 1994 Isabella Rossellini aveva 42 anni e diverse storie importanti alle spalle, il filosofo Luciano De Crescenzo, il regista Martin Scorsese, il modello Jonathan Wiedemann e il regista David Lynch, ma la vita sentimentale di Oldman, che ne aveva 36, era un groviglio assurdo che lo porterà a totalizzare cinque matrimoni e a lasciarsi dietro delle “recensioni” non sempre entusiasmanti dalle ex e dai tre figli, anche a causa del suo alcolismo.
La cosa curiosa è che l’attrazione fra Rossellini e Oldman era partita sul set di un film il cui titolo contiene la parola “immortale”. Ma solo due anni prima, nel 1992, entrambi avevano interpretato due personaggi col dono della vita eterna. Isabella aveva recitato in La morte ti fa bella nel ruolo della misteriosa Lisle von Rhuman, la dama che dispensa pozioni di eterna giovinezza. Gary, invece, aveva fatto innamorare le donne di mezzo mondo nel ruolo del conte Dracula, nel film di Francis Ford Coppola. Forse è stato uno spunto fra loro per attaccare bottone far un ciak e l’altro, o magari non ci hanno mai fatto caso. Anche sul set di Dracula, Gary aveva anche avuto un flirt con la coprotagonista Winona Ryder. Ma l’alcol, che lo portava a spendere fino all’equivalente di quasi 20mila euro al giorno di consumazioni negli hotel, era un bel problema che gli impediva di tenersi vicino una compagna. Isabella sembrò convinta di poterlo salvare. Nel periodo in cui lui cominciò a parlarle di matrimonio aveva la lingua nera a causa del troppo bere qualsiasi drink. Isabella stabilì che la sobrietà era la condizione imprescindibile per sposarsi, e lui andò in rehab. Ne uscì pulito e raccontò alla stampa di quanto fosse stata dura. Continuò a seguire gli Alcolisti Anonimi ed è stato lì che ha conosciuto il suo nuovo amore, la fotografa ex modella Donya Fiorentino. E Isabella? Dall’esterno sembra che tutto sia sfumato senza traumi, probabilmente quando lui si è messo con Donya la loro storia era già finita e forse è stato meglio così. Cinque mesi dopo, Gary era sposato con la fotografa invece che con lei, ma dopo cinque anni e due figli stavano già firmando i documenti di un divorzio non proprio amichevole. L’amore fra Isabella Rossellini e Gary Oldman era nato sotto l’auspicio dell’immortalità ed è stato effimero, finendo per diventare la prova che cercare sempre dei segni del destino in quello che accade, è un puro esercizio di casualità.