Oggi la ricordiamo con affetto. Eppure la stagione cinematografica anni ’80 mostrava allora i primi scricchiolii della creatività italiana su celluloide. Si eclissava quasi del tutto un certo tipo di commedia all’italiana debitrice al Neorealismo, sostituita in parte da pellicole scollacciate e di serie b – reflusso del decennio precedente – e da una comicità popolare (di indubbio successo) figlia del cabaret e dei varietà televisivi di quel tempo.
È proprio negli anni ’80, dopo le avvisaglie dell’antecedente lustro, che tramonta parzialmente la stagione dell’impegno, un po’ per motivi anagrafici (tutti i grandi del passato scompaiono o invecchiano in quegli anni) un po’ per il ristagno politico del periodo.
In questo articolo andremo alla scoperta dei volti noti del cinema (e della TV) italiano anni ’80, – per mezzo di una gallery fotografica – sull’ieri e l’oggi dei protagonisti, su come erano e su come sono diventati.
Per ovvie ragioni non troverete chi, nel frattempo, ci ha lasciato e che è però doveroso ricordare: dai “mostri” , , Sordi, e , che in quegli anni erano agli ultimi lampi di carriera, a caratteristi amati come Elena (la mitica “Sora “), Mario , Mario , il (il Guido Nicheli).
Impossibile non citare le scazzottate di Spencer (in coppia con l’amico e collega ), il linguaggio colorito di (italiano di adozione), le tragiche avventure di un Paolo Villaggio, la comicità lunare di Massimo .
Non perdiamo tempo, quindi. insieme all’indietro del tempo con la lista dei più famosi attori italiani anni ’80:
Uno dei sex symbol di quel decennio, è stata una delle attrici più in voga a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Lanciata da alcune pellicole erotiche (tra cui ricordiamo Storia di una monaca di clausura e Appassionata), la romana classe ’53 prende successivamente parte ad alcune commedie di successo recitando al fianco di colleghi del calibro di Renato Pozzetto, Carlo Verdone e Adriano . Tra le pellicole più significative in cui compare la troviamo Mani di velluto, Mia moglie è una strega e, soprattutto, Borotalco, per il quale ha ricevuto il David di come Miglior attrice protagonista.
Nonostante la predilezione per la commedia, la carriera della è impreziosita da alcuni ruoli drammatici. Tra essi, Dimenticare Venezia e Un uomo in ginocchio. La abbandona le scene sul finire degli anni ’80 per poi tornare a recitare agli inizi del Duemila nella serie TV Lo zio d’America.
Una vita burrascosa, la sua: prima la morte del fidanzato (l’attore Alessandro , deceduto in un incidente in moto), poi – come da lei stessa rivelato nella sua biografia – la dipendenza dall’eroina e il matrimonio con l’editore Angelo Rizzoli, travolto alcuni anni dopo dallo scandalo P2 (l’attrice divorzierà nel 1984, legandosi successivamente al collega Massimo ). Tra i flirt spiccano quelli con e Massimo.
Renato Pozzetto
“!”. Non poteva certo mancare Renato Pozzetto in questa lista degli attori italiani più celebri anni ’80. Al nazionale spetta un posto d’onore, guadagnato a di esibizioni (in coppia con la storica spalla ) al Derby di Milano e in TV ma altresì al cinema con diversi film di cassetta e svariate commedie di culto rese celebri dai suoi “Eh la Madonna!” di chiara matrice lombarda.
Come non ricordare il successo ottenuto con Il ragazzo di campagna, le commedie a episodi Zucchero, miele e peperoncino, Tre tigri contro tre tigri e Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande. Pozzetto nel corso della carriera si è distinto sia in pellicole capaci di esaltare la sua comicità lunare, a tratti surreale, che in coppia con colleghi in grado di ribattere all’umorismo “milanese” del classe ’40, contribuendo a creare un divertente gioco di contrasti fra Nord e Sud: così con Carlo Verdone in 7 kg in 7 giorni ma, soprattutto, con Enrico – Noi uomini duri e Piedipiatti – e De Sica ( & Barabba).
De Sica
Figlio d’arte, De Sica è negli anni ’80 che conosce la consacrazione artistica grazie a commedie popolari quali Vacanze di Natale (l’antesignano dei di cui il figlio del grande Vittorio sarà il simbolo assieme a Massimo Boldi), movie – I giovani di successo, il corale I pompieri, il vacanziero a episodi, amatissimo, Fratelli d’Italia.
Dopo alcuni ruoli minori al fianco di , Laura e Diego (i film sono Mi faccio la barca e mia) vede il suo talento grazie balneare Sapore di mare, uno dei più grandi successi commerciali dell’intero decennio. Recita al fianco del cognato Carlo Verdone – con un improbabile accento napoletano – in , si inventa un personaggio a dir poco burino che sfrutta in Vacanze in America (Don Buro) e Grandi Magazzini, è strepitoso nei panni del cantante fallito Toni Brando nel “grande freddo italiano”, ovvero Compagni di scuola (sempre al fianco del cognato Verdone).
Dal ’90 in poi si lega stabilmente al collega Boldi e insieme recitano in sempre più , da Vacanze di Natale ’90 a Natale sul Nilo fino a Natale a , ultima collaborazione della celebre coppia comica (in attesa di rivederli insieme sullo schermo in Amici come prima).
De Sica si è distinto anche come regista, realizzando il remake de Il conte Max (nel film del ’57 recitavano insieme suo padre Vittorio e Alberto Sordi), il divertente “Una poltrona per due all’italiana” – & Barabba – e Simpatici & antipatici, forse il suo miglior film.
Massimo Boldi
Dopo De Sica non potevamo che introdurre il suo storico partner: Massimo Boldi. Colonna del Derby di Milano, l’attore nato a il 23 luglio 1945 lega il suo nome alle nascenti TV private di quegli anni. In coppia con darà vita ad un duo di successo nell’ambito del cabaret e dei programmi televisivi. Al cinema, dopo una serie di ruoli minori – da Di che segno sei? a la belva umana – si ritaglia un ruolo da protagonista in alcune delle commedie più amate degli anni ’80: da Scuola di ladri, dove recita al fianco di Paolo Villaggio e Lino , a passando per Fratelli d’Italia.
Sul finire del decennio lega il suo nome a quello di De Sica in un un fortunato filone natalizio (ma non solo) che annovera titoli come , A spasso nel tempo e Vacanze di Natale ’95.
Stefania
Ha vinto 3 David di (totalizzando complessivamente 11 nomination) e 6 Nastri d’argento. Nel 2005 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera nel corso della 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Non ha certo bisogno di presentazioni Stefania , una delle attrici italiane più amate di sempre.
A 18 anni ha già alle spalle alcune delle pellicole cardine della commedia all’italiana: da Il federale, in cui recita al fianco di Ugo , ai due capolavori di Pietro Germi, Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata. La prende parte ad alcune delle migliori produzioni anni ’60 e ’70: dal graffiante Io la conoscevo bene di Antonio a Il conformista di Bernardo passando per C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, che la vede al fianco dei “mostri” Vittorio e Nino .
Indimenticabile la sua svolta erotica: prima una produzione spagnola – Io sono mia (1977) – poi un episodio di Quelle strane occasioni al fianco del monsignore “lupo” Alberto Sordi e, infine, il cult La chiave diretto dal maestro del genere Tinto , il film che nel 1983 imprime alla carriera della una vera e propria svolta sexy. Tra le produzioni più commerciali di grande successo in quegli anni ricordiamo Vacanze di Natale, il primo diretto dai .
La , nonostante l’avanzare dell’età, non abbandona il cinema e affianca al grande schermo diverse incursioni di rilievo in TV: la si ricorda accanto a Gigi Proietti nella serie Il maresciallo Rocca e, a partire dai primi anni Duemila, ne Il bello delle donne.
Diego
Come molti suoi colleghi di quegli anni, Diego esordisce nel cabaret, legando il suo nome (al pari dello scomparso Giorgio Porcaro) a quello del “”, personaggio dalla parlata incomprensibile, simbolo dei tanti italiani del Sud emigrati in Lombardia. Gli esordi nel cinema risalgono al poliziesco Liberi armati pericolosi di Romolo Guerrieri e alle due pellicole de I Gatti di Vicolo Miracoli (Arrivando i gatti e Una vacanza bestiale). Con Jerry – dopo l’amatissimo ruolo del fornaio butterato in contro tutti – divide la scena ne I per poi cercare gloria personale in titoli come … veramente, mia e flagello di Dio.
Esaurita l’efficacia del al cinema, la carriera di vira verso il drammatico con ottimi risultati. È Pupi a addosso il ruolo del giocatore Franco nell’apprezzato Regalo di Natale. È invece Gabriele a la notorietà internazionale, prima con e e poi, soprattutto, con Mediterraneo nel ’91.
In tempi recenti l’attore, dopo ottime prove fornite in Concorrenza sleale di Ettore Scola e Io non ho paura (ancora per la regia di ), è tornato alla commedia, apparendo in film come Buona giornata e Belli di papà.
Lino
Uno dei comici più amati di tutti i tempi. Lino è da sempre il mattatore della risata di pancia, re incontrastato dell’umorismo fisico imperniato su schiaffi, ira e (auto)derisione dei propri difetti fisici (dal abbondante alla storica “pelata”). all’ombra dei grandi nel varietà, al cinema esordisce come spalla del duo formato da Franco Franchi e dopo aver cambiato il nome d’arte su suggerimento di Totò (da Lino a Lino ).
Nel corso degli anni ’70 si mette in evidenza in (s)cult della risata come Il brigadiere Pasquale ama la mamma e la polizia oppure la parodia horror . Nella seconda metà del decennio è protagonista assoluto della stagione della commedia sexy recitando in numerosi movie come L’infermiera di notte e La liceale nella classe dei ripetenti.
È nei primi anni ’80, però, che conosce la definitiva consacrazione, a commedie di categoria superiore e un ruolo di primo piano in TV. Partecipa infatti ad alcune dei film più divertenti dell’epoca, alcuni dei quali divenuti nel tempo veri e propri titoli di culto: dall’esilarante Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio al leggendario L’allenatore nel pallone (celebre il suo mister , allenatore della matricola Longobarda in Serie A) passando per Al bar dello sport e Il commissario Lo Gatto. Chiude la sua prima parte di carriera nel cinema con Com’è dura l’avventura accanto a Paolo Villaggio e Gastone , dedicandosi poi alla TV con le conduzioni di e Domenica in.
In TV otterrà grande successo sul finire degli anni ’90 (e per buona parte dei Duemila) con la serie Un medico in famiglia.
Francese, ma per adozione (essendo stato, di fatto, naturalizzata). è il sogno proibito per tutti gli anni ’70 e per buona parte degli ’80. La notorietà arriva con due pellicole regine del cinema : Quel gran pezzo tutta nuda e tutta calda di Mariano e il successivo disonorata con onore di Sergio Martino. Il suo nome – complice un’avvenenza straripante – si lega inevitabilmente al filone della sexy. Tra poliziotte, soldatesse e prof., ogni scusa è buona per vederla sotto la doccia, magari spiata dal buco della serratura di qualche porta.
Non ha certo bisogno di presentazioni , mito vivente del cinema non solo nostrano. Amatissimo in tutto il mondo, con l’amico Spencer ha dato vita ad un fortunato e duraturo filone ribattezzato “cazzotti & risate”.
Tra i suoi film ricordiamo i due Trinità, I due quasi piatti e, negli anni ’80, Chi trova un amico trova un tesoro, Nati con la camicia e – Un osso troppo duro, film in cui compare anche , il figlio di morto in un incidente stradale nel ’90.
Andrea Roncato e Gigi – Gigi e Andrea
Il primo “ci dava che ci dava che ci dava”, il secondo cercava (invano) di darsi un tono. Loro sono Gigi e Andrea, mitico duo anni ’80 protagonista di numerose pellicole. Parliamo, ovviamente, di Andrea Roncato e Gigi , coppia comica romagnola molto attiva in quegli anni sia in TV che al cinema.
Il loro umorismo strampalato decreta il successo di alcune pellicole cult: il vacanziero , prima spiaggia… a sinistra, il mitico L’allenatore nel pallone al fianco di Lino e Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone. Sul piccolo schermo, invece, tra l’inizio e la fine del decennio prendono parte ai varietà e Grand Hotel, alla serie Don Tonino e al film TV Doppio Misto, in cui compare anche la Pozzi, per diverso tempo amante proprio di Roncato.
Se l’attività professionale di è praticamente circoscritta al duo Gigi e Andrea (il loro ultimo film insieme è Il lupo di mare del 1987), la carriera da solista di Roncato vanta diversi film: dal celebre seduttore Batacchi in subisce ancora ai due Vacanze di Natale (’90 e ’91) passando per Simpatici & antipatici. In TV, poi, l’attore classe ’47 è ricordato anche per la partecipazione alla serie Carabinieri.
Jerry
I suo anni ’80 sono stati una vera e propria “libidine” (coi fiocchi). Jerry è senza dubbio il re della comicità di quegli anni. Gli inizi con I Gatti di Vicolo Miracoli assieme a , e Salerno in TV e al cinema, poi la carriera da solista iniziata con I accanto a Diego . è la spalla di Spencer nell’amatissimo Bomber e, successivamente, si prende definitivamente la scena con movie Vado a vivere da solo diretto da Marco Risi. Il successo è folgorante, complice la fortunata partecipazione a due pellicole destinate a fare epoca: l’estivo Sapore di mare e il (primo) Vacanze di Natale, entrambe datate 1983.
prende parte a film di grande presa sul pubblico: da Al bar dello sport – in cui si ritaglia l’insolito ruolo del muto “Parola” accanto a Lino – ai due cult , senza contare Fratelli d’Italia e , l’ultimo grande successo commerciale prima del terribile incidente stradale che terrà l’attore lontano dalle scene per diverso tempo.
Desideroso di un ruolo non (soltanto) drammatico, prende parte a diverse commedie sofisticate o, addirittura, a veri e propri film drammatici per cui riceve il plauso della critica: è il caso di Diario di un vizio, diretto da Marco .
Il nome di è da sempre associato allo spirito vacanziero. Il motivo? La realizzazione nel 1986 (per l’anno successivo) dell’indimenticabile serie TV Professione Vacanze, prima e unica nel suo genere, che alimenta in quegli anni il fenomeno dei villaggi vacanze. , a metà anni ’90, torna sul piccolo schermo con la Anni ’60 accanto a Ezio Greggio e Maurizio .
Salerno
Icona sexy del’intrattenimento anni ’80, Salerno è stato uno dei sogni proibiti degli italiani di quel periodo (a dirla tutta ancora oggi il pubblico maschile non è immune al suo fascino). scoperta da Claudio , conosce la fama internazionale appena diciottenne grazie all’album d’esordio “”, contenente le hit e Sexy Girl.
Al cinema la si ricorda in un cameo in Grandi Magazzini e, soprattutto, al fianco di Jerry in uno dei tre episodi di Fratelli d’Italia. Con quest’ultimo gira nel 1986 la serie di successo Professione vacanze in cui interpreta una diva dei fotoromanzi, Mia Star.
Roberto Benigni
La sua comicità irriverente è conosciuta in tutto il mondo. Roberto Benigni, Premio Oscar per La vita è bella, è un attore poliedrico: vena al cinema, satira pungente in TV, monologhi applauditi in teatro.
È proprio negli anni ’80 che Benigni assapora i primi successi cinematografici. È il suo spettacolo teatrale “” a le porte del grande schermo: un cameo ne La luna di Bernardo , poi Chiedo asilo di Marco e, infine, il “sacrilego” Il , prima collaborazione con Renzo Arbore (cui seguirà il demenziale “.SS.”). È però la strepitosa commedia Non ci resta che piangere – che lo vede al fianco di Massimo – a il grande successo di pubblico. Tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90 Benigni è protagonista (oltre che regista) di titoli come Il piccolo diavolo, Stecchino e Il mostro.
Attrice dal talento cristallino, forgiato all’interno della grande tradizione del teatro napoletano. Negli anni ’80 fa piazza pulita di premi e riconoscimenti: vince due David di come Migliore attrice protagonista – per Mi manda (1984) e per Segreti segreti (1985) – e un David di come Migliore attrice non protagonista (per L’inchiesta, datato 1987).
La si ricorda pure nello splendido di e in Vite strozzate di . Tra i lavori più recenti, invece, vi è Napoli velata di .
Michele Placido
Classe ’46, Michele Placido assaggia la notorietà con Romanzo popolare di Mario , in cui recita al fianco di Ugo e Muti. Appare in seguito nel drammatico Divina creatura con protagonisti Laura e Marcello ed è nel cast del cult estivo Casotto (celebre la scena del pranzo in cabina sulla spiaggia a cui partecipano anche una giovanissima , Paolo Stoppa, Gigi Proietti e Franco ).
Gli anni ’80 sono per lui quelli della notorietà internazionale grazie al ruolo del commissario di Polizia nella serie TV La piovra. Al cinema è protagonista di due indimenticabili pellicole: Pizza di e il per sempre di Marco Risi. Nel mezzo, un’incursione ella commedia popolare con la partecipazione al corale Grandi magazzini.
A partire dai primi anni ’90 Placido affianca all’attività di attore la professione registica: Un eroe borghese, Romanzo criminale e Il grande sogno sono tra le sue opere più apprezzate. Nel 2017 è dietro la macchina da presa di Suburra – La serie.
Fabrizio
Romano, classe ’64, Fabrizio debutta come attore nel 1983 col film Acqua e sapone al fianco di Carlo Verdone (è Enzo ” “, vicino di casa e amico del protagonista Rolando). L’anno dopo appare nella pellicola dei fratelli Amarsi un po’. La notorietà per arriva nel 1987 quando veste i panni di Bruno Sacchi nella mitica serie TV trasmessa da Italia 1, I ragazzi della 3ª C. Lo si ricorda pure come uno degli amici coatti di De Sica in Fratelli d’Italia.
Per diversi anni è uno dei volti della trasmissione televisiva Forum fino all’abbandono nel 2013.
Isabella Ferrari
Segni particolari: bellissima. Giovanissima, Isabella Ferrari partecipa al cult generazionale Sapore di mare, facendo innamorare gli italiani con il suo fascino etereo. Negli anni ’80 è spesso al fianco di Jerry : da Domani mi sposo di Francesco Massaro a Il ragazzo del Pony di Franco senza dimenticare la celebre serie TV Professione Vacanze.
Negli anni ’90 matura definitivamente come artista: vince la Coppa Volpi per la Miglior attrice non protagonista alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per Romanzo di un giovane povero, per la regia di Ettore Scola. Tra i suoi film più noti figurano Saturno contro, Caos calmo, E la chiamano estate e La grande bellezza.
Vitali
Il nazionale, la spalla dalla battuta sempre pronta e dalla guancia perennemente tesa all’immancabile schiaffo. Vitali ha animato il palcoscenico della comicità tra il finire degli anni ’70 e la prima metà degli ’80. Spesso al fianco di Lino , Mario e Renzo nel filone della cosiddetta commedia sexy.
Enrico
Una vita fra teatro, TV e cinema: in scena con Rugantino, la conduzione di Fantastico, le numerose commedie. Enrico è uno degli artisti più apprezzati degli ultimi 50 anni, fin dagli anni ’70. Come dimenticare il cult Febbre da cavallo oppure l’episodio “Sto così col Papa” di Qua la mano?
Tra i lavori di successo vanno ricordati anche Il conte (in cui si misura con attori del calibro di Vittorio e Paolo Panelli), I due carabinieri, Noi uomini duri e Piedipiatti. Queste ultime due produzioni lo vedono al fianco di Renato Pozzetto in quella che è una delle più felici accoppiate Milano/Roma di quegli anni.
Muti
Altra bellezza mozzafiato anni ’80: Muti arriva al cinema giovanissima per volere di , che la scrittura in La moglie più bella suggerendole un nome d’arte con reminiscenze dannunziane ( è un personaggio de La figlia di , Elena Muti è la protagonista de Il piacere), anche perché già esisteva un’attrice con il suo stesso cognome, Luisa .
Romanzo popolare, che la vede al fianco di Ugo e Michele Placido, è la pellicola che le regala la grande notorietà. Negli anni ’80 alterna produzioni impegnate e commedie spassose, spesso al fianco di Adriano . È il caso de Il bisbetico domato e Innamorato pazzo.
Adriano
Cantautore, , attore, regista, sceneggiatore, compositore, montatore e autore televisivo italiano. Ma soprattutto “il molleggiato”, icona pop nazionale. Adriano è un fenomeno unico nel panorama italiano, un artista a tutto tondo capace di spaziare tra hit, film e trasmissioni TV.
Al cinema l’ex ragazzo della via è protagonista con pellicole come Serafino e Rugantino che lo vedono esibirsi in un accento lontano dalle sue corde (l’effetto è a dir poco esilarante). Negli anni ’70 arriva la definitiva consacrazione cinematografica che si prolunga per buona parte del decennio successivo: lo si vede in Mani di velluto, Asso, Il bisbetico domato, Lui è peggio di me e nel corale Grand Hotel .
Carlo Verdone
Ha percorso mezza Italia per votare, si è imbarcato su un cargo battente bandiera liberiana, si è finto prete per lavorare, ha scoperto l’amore tra ansiolitici e fobie: Carlo Verdone è uno dei rappresentanti di quella generazione di autori cresciuta guardando i grandi del passato.
Dopo l’esperienza nel celebre programma d’intrattenimento TV Non stop, Verdone si affaccia al cinema sotto l’ala protettiva del pigmalione Sergio Leone. Arrivano i primi successi con le commedie a episodi Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone. Si allontana dalla macchietta con il bellissimo e Borotalco, che lo vede anche alla regia (come, del resto, anche le precedenti produzioni). In seguito corona il sogno di lavorare con il mito Alberto Sordi (i film sono In viaggio con papà e Troppo forte) e dirige e interpreta alcune delle commedie sofisticate più apprezzate dell’ultimo scorcio di Novecento: da Compagni di scuola a Maledetto il giorno che t’ho incontrato.
Laura
Fascino sofisticato, talento smisurato. Laura esordisce giovanissima a teatro con Bene. Il suo debutto cinematografico risale invece al 1980, con il film di Giuseppe Oggetti smarriti, pellicola in cui interpreta il ruolo di una ragazza tossicodipendente. L’anno successivo gira invece, al fianco di Ugo , La tragedia di un uomo ridicolo, per la regia di Bernardo . Allo stesso anno risale anche la collaborazione con Moretti, forse il regista a cui più deve la propria popolarità. Con lui gira infatti Sogni d’oro (1981), Bianca (1984) e, molti anni più tardi, La stanza del figlio.
La si ricorda anche nello splendido di , in Ferie d’agosto di e accanto a Carlo Verdone in L’amore è eterno finché dura.
Francesco
Uno degli attori più apprezzati del panorama anni ’80, oggi purtroppo caduto in disgrazia per colpa della depressione, dell’abuso d’alcool e di un grave incidente domestico che ne ha minato il fisico. Di Francesco resta indimenticabile il primo, ampio, scorcio di carriera: verso la fine degli anni ’70 entra a far parte del trio toscano conosciuto come I , gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Cenci. In quegli anni la formazione partecipa a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Out e la televisiva Non stop. Il trio, sotto la regia dello stesso Benvenuti, compie il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo (come erano soliti fare molti artisti di quel periodo, vedi e Verdone).
In seguito abbandona il trio e si lega al regista Maurizio Ponzi, che lo dirige in un trittico di pellicole: Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) – per cui si aggiudica il David di ed il Nastro d’Argento come migliore attore protagonista – e Son contento (1983). In seguito diventa anche regista dei film a cui prende parte, realizzando titoli di successo come Tutta colpa del paradiso, Stregati e Signori e vengo da lontano.
Il declino inizia invece con la travagliata produzione primi anni ’90 dell’ambizioso , al botteghino e addirittura al centro di una controversia legale tra l’attore e la Penta Film di .
lavora giovanissima come modella ad Atene quando viene notata dalla regista , che la vuole con sé nei film Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada e il successivo Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione.
Nel 1985, a 20 anni, ottiene il primo ruolo da protagonista con Piccoli fuochi. L’anno successivo si aggiudica invece la sua prima Coppa Volpi alla 43ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il film Storia d’amore. Si trasferisce in seguito negli dove intraprende una buona carriera: appare al fianco di e in Man e nei cult demenziali Hot ! e Hot ! 2 assieme a .
Torna in Italia nei primi anni Duemila, prendendo parte a numerose pellicole, tra cui La ragazza del lago e Il capitale umano.
Moretti
È negli anni ’80 che Moretti costruisce la propria fama di feroce critico della società. Tutto inizia con una scena, divenuta in seguito assai celebre, in cui se la prende con Alberto Sordi, reo di non essersi, a suo dire, mai veramente schierato politicamente. È una battuta – forse non così riuscita come vogliono farci credere (i personaggi di Sordi hanno sempre messo in evidenza i difetti degli italiani, forse un minimo all’autocompiacimento) – che spalanca a Moretti e al suo Ecce Bombo le porte del successo.
Il cinema impegnato, orientato a sinistra in un tentativo continuo di riflessione e analisi, del regista romano irrompe con veemenza nel panorama italiano. Il Michele di Moretti sarà protagonista negli anni ’80 di titoli come Sogni d’oro, Bianca e rossa, che assieme a Caro diario, La stanza del figlio e Il caimano rimangono le sue opere più belle.
Claudio
Figlio degli attori e doppiatori e Rita , Claudio si affaccia al cinema giovanissimo, diventando in breve tempo uno dei più famosi e conosciuti attori italiani grazie a pellicole come Vacanze di Natale e Vacanze in America. Nella seconda parte degli anni ’80 si allontana dalla commedia con due indimenticabili pellicole dirette da Marco Risi: Soldati – 365 all’alba e per sempre, che lo vede recitare con un marcato accento siciliano (tornerà a farlo per l’altrettanto bello La scorta di ).
è il mitico calciatore nella serie Professione vacanze e una delle menti del colpo alla gioielleria milanese ne I mitici – Colpo gobbo a Milano. Recita nei drammatici Ultrà, Un’altra vita e, più recentemente, in Suburra e Noi e la Giulia.
Uno dei suoi ruoli più popolari, a partire dai primi anni ‘2000, è quello di Giulio nella serie TV I .
Mauro Di Francesco
Mauro Di Francesco è un altro di quei volti subito associati agli anni ’80. Nel 1968 a soli 17 anni recita nello sceneggiato a puntate trasmesso dalla RAI La freccia nera, interpretando il ruolo del giovane . Negli anni settanta entra a far parte del Gruppo Repellente, ideato da Enzo e Beppe Viola, assieme a Diego , Massimo Boldi, Giorgio , Giorgio Porcaro ed .
Con il cinema familiarizza sin dal 1981, con il primo ruolo di rilievo ne I , accanto a Jerry e Diego . Prende successivamente parte a diverse commedie degli anni ottanta, da Sapore di mare 2 – Un anno dopo a – Vacanze al mare. Nei primi anni ’90 è nel cast dei due cult vacanzieri .
Serena Grandi
, curve mozzafiato: Serena Grandi è uno dei sex symbol anni ’80, la vera tricolore. Dopo alcuni ruoli minori nei primi anni del decennio (tra cui ricordiamo quello di una sexy maschera del cinema nel cult , prima spiaggia… a sinistra), l’attrice viene scelta da Tinto per l’erotico Miranda, film che ne esalta le grazie la notorietà internazionale.
Partecipa a numerose commedie, da Rimini Rimini a Roba da ricchi, prima di diradare sempre più gli impegni cinematografici in favore di quelli televisivi (la si ricorda nella serie Anni ’50). Tra la fine degli anni Novanta e oggi – nonostante alcune vicende giudiziarie che ne pregiudicano la carriera – lavora in alcuni film di successo come e La grande bellezza.
Pippo Franco
Attivo fin dai primi anni ’70, Pippo Franco è protagonista di numerosi film della cosiddetta commedia sexy, partecipando ad autentiche pellicole di culto come Quel gran pezzo e . Sempre negli anni ’70 è al cinema con Nerone e con il demenziale Tutti a (in coppia con la storica spalla Bombolo), per la regia di , che a quel tempo è la mente de , la celebre compagnia di varietà che per oltre vent’anni animerà la satira italiana attraverso programmi TV condotti proprio da Pippo Franco.
Negli anni ’80 l’attore prende parte ad alcune delle più amate commedie popolari: dal surreale Ciao marziano a Zucchero, miele e peperoncino, passando per Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande.
Gia a metà anni ’80 la carriera cinematografica di Pippo Franco si esaurisce e l’attore diventa un volto noto del piccolo schermo conducendo programmi di intrattenimento come La sai l’ultima? e Biberon.
Giuliana De
Giuliana De è proprio negli anni ’80, periodo nel quale si aggiudica il suo primo David di come Migliore attrice protagonista nel 1983 per Io, Chiara e lo Scuro (il secondo lo vincerà nel ’92 con Cattiva di Carlo .
La De agguanta il successo con tre film del 1983: di Luciano , Scusate il ritardo di Massimo e il già citato Io, Chiara e lo Scuro di Maurizio Ponzi, che la vede al fianco di Francesco .
Negli anni seguenti affianca alla carriera cinematografica quella televisiva: appare nelle serie Il bello delle donne e Caterina va in città.
Ezio Greggio
È lui o non è lui? che è lui, Ezio Greggio, comico, conduttore e presentatore in TV e al cinema sin dai primi anni ’80. Il successo lo deve a In, in particolare grazie alla parodia delle in cui metteva all’asta un quadro kitsch dell’inesistente pittore .
Il cinema è il naturale step successivo: ancora oggi Greggio è ricordato con affetto dai fan per la partecipazione ai due cult (dove interpreta , venditore d’auto sempre in cerca di “galline”). Recita anche in Infelici e contenti e Anni ’90 prima di dedicarsi alla conduzione del tg satirico Striscia la notizia.
Termina qui il nostro tuffo nel passato, tra volti noti di ieri e di oggi, del grande schermo, mattatori assoluti, tra chi c’è ancora e chi invece ci ha lasciato. a ripercorrere gli anni ’80 a di battute e scene memorabili, magari aggiungendo qualche protagonista dimenticato.